I tatuaggi decorativi hanno una storia che risale a circa 5000 anni fa, e, nelle varie società e culture, hanno sempre vissuto periodi di gloria alternati a fasi di impopolarità. Il desiderio di rimuoverli esiste probabilmente da così tanto tempo.
Quali tecniche di rimozione sono state impiegate sino a qualche anno fa e con che risultati?
Sino a poco tempo fa, le tecniche di rimozione davano sempre risultati deludenti. L’uso della dermoabrasione, della salabrasione, dei laser ad anidride carbonica e ad argon hanno sempre provocato la comparsa di cicatrici al posto del disegno impresso nella pelle.
Quali sono i laser oggi impiegati per rimuovere i tatuaggi senza lasciare cicatrice?
L’avvento dei tattoo-laser ha permesso di eliminare i tatuaggi con un rischio praticamente inesistente di lasciare segni o lesioni di vario genere. I sistemi laser specifici per eliminare i tatuaggi utilizzati presso la PINTO MEDICALSPA® sono oggi i sistemi più efficaci per rimuovere i colori nero, verde, blue, rosso e le sue varianti cromatiche.
Come avviene l’eliminazione del tatuaggio?
I tattoo-laser rimuovono i tatuaggi tramite una potente energia luminosa. Le lunghezze d’onda che questi emettono vengono assorbite, riflesse o semplicemente passano attraverso i bersagli colpiti (‘target’). L’inchiostro del tatuaggio viene così rimosso mediante l’utilizzo di una specifica lunghezza d’onda relativa al colore in questione; assorbendo tale energia luminosa, il colore viene conseguentemente frammentato, ed i frammenti vengono eliminati dal naturale sistema immunitario del nostro organismo.
Come è possibile che un laser rimuova diversi tipi di pigmenti nella pelle?
La ricerca medica in questi anni ci ha indicato quali lunghezze d’onda luminose dobbiamo utilizzare per rimuovere i vari colori dei tatuaggi, e quindi come farle rilasciare da un’apparecchiatura laser per eliminare al meglio l’inchiostro del tatuaggio stesso. Il tattoo-laser rilascia un impulso luminoso ad alta densità di energia in tempi estremamente brevi, distruggendo una grande quantità di inchiostro presente sulla cute già dopo una prima seduta.
L’impiego di tale combinazione di lunghezze d’onda e di impulsi estremamente brevi ma potenti determina la massima eliminazione dell’inchiostro tatuato, pur non intaccando la normale tessitura della cute.
La seduta è dolorosa?
L’impatto energetico del raggio laser sulla cute è simile allo schiocco di un elastico, e la maggior parte dei pazienti non richiede alcuna anestesia. Dopo il trattamento laser è richiesta l’applicazione di una semplice crema antibiotica, da applicare per 5-6 giorni sino a guarigione ottenuta.
Quante sedute sono richieste per eliminare i tatuaggi?
In media, i tatuaggi professionali necessitano in media di 6-8 trattamenti, mentre i tatuaggi amatoriali richiedono 3-5 trattamenti ,distanziati circa 1 mese e mezzo / 2 mesi l’uno dall’altro.
Il numero delle sedute dipende dalla quantità e dal tipo di inchiostro usato, nonché dalla profondità dell’inchiostro nella cute. Solo nei casi più resistenti, si può arrivare a trattare il medesimo tatuaggio per 10 o più sedute consecutive, ma fortunatamente questi rappresentano il 3-5 per cento della totalità dei tatuaggi trattati.
E’ bene sottolineare che , in termini prettamente economici, la rimozione di un tattoo è indubbiamente molto più costosa della realizzazione.
Prima dell’introduzione della tecnica laser, l’unico modo di rimuovere un tatuaggio era quello di intervenire chirurgicamente asportandolo in uno o più tempi.
Ovviamente questo significava ritrovarsi, al posto del tatuaggio, una bella cicatrice (più grande del tatuaggio stesso, per ovvi motivi).
Nei casi peggiori, si rendeva necessaria addirittura la chirurgia plastica.
Le cose sono cambiate radicalmente con l’introduzione dei Laser Q-Switched che permettono di intervenire selettivamente sui pigmenti del tatuaggio, uccidendo le cellule pigmentate (mediante impulsi di potenza molto elevata ma di breve durata che non danneggiano le zone circostanti) che vengono poi espulse per vie naturali dal corpo stesso (ricambio cellulare).
Per un buon risultato sono necessarie diverse sedute, ad intervalli prestabiliti (3 settimane di norma) e fisiologicamente necessari.
Il numero di sedute (in genere a partire da un minimo di 3) dipende dalla quantità di pigmento presente, da quanto è profondo e da quanti e quali colori sono stati usati.
Ogni pigmento infatti è trattato con un laser diverso:
– Alessandrite: per eliminare il colore blu, il nero, il verde
– QSA: verde
– Rubino: nero, il blu, il verde
– Pulsed dye laser – Nd:Yag 532: giallo, il rosso, l’arancione e il viola.
– Nd:Yag 1064: nero, nero/blu. Indicato particolarmente per soggetti di carnagione scura.
Il nero, che assorbe tutta la lunghezza d’onda del laser, è il pigmento che si elimina più facilmente.
Ogni seduta ha un costo che può andare dai 250 ai 500 euro.
Il trattamento può arrecare un moderato disagio paragonato da alcuni “pazienti” al sentirsi spricchiare gocce d’olio caldo sulla pelle o ricevere ripetuti colpi d’elastico.
Se tutte le norme post-operatorie del caso vengono seguite, non dovrebbero presentarsi cicatrici.
Raramente si assiste a casi di tatuaggi che peggiorano dopo il trattamento laser a causa dei pessimi pigmenti utilizzati.
Un mirato test preventivo può scongiurare il problema.
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